Una nota dell’Ufficio nazionale del Turismo fissa al prossimo 23 maggio la riapertura al turismo per i visitatori stranieri vaccinati, ma il ritorno alla normalità lo stesso distante. Infatti, i turisti continueranno ad avere l’obbligo di sottoporsi a un test Pcr prima dell’imbarco, a cui si aggiungerà un test sierologico all’arrivo. Quest’ultimo servirà per stabilire con certezza l’avvenuta vaccinazione.
Dunque sì, Israele riapre al turismo, ma lo fa con tutte le cautele del caso. La data del 23 maggio segna l’inizio di una prima fase in cui gli ingressi saranno ancora contenuti, e proprio una delle limitazioni più vistose riguarderà i visitatori provenienti dall’estero. Infatti, verranno ammessi inizialmente soltanto gruppi di turisti, e non singoli viaggiatori.
Per il via libera ai viaggi individuali bisognerà attendere almeno la prima metà del mese di giugno, secondo quanto si apprende nelle ultime ore, anche se una data certa ancora non c’è. In ogni caso, non dovrebbe tardare ad arrivare una comunicazione al riguardo, con possibili novità già nel corso dei prossimi giorni.
Intanto, sono attese buone notizie anche sul fronte dei certificati vaccinali. Israele starebbe trattando con gli altri Paesi per mettere a punto un sistema di convalida indispensabile per riconoscere i turisti vaccinati. Così facendo l’intero processo si snellirebbe, con l’eliminazione del test sierologico una volta sbarcati all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.
Nel Paese si respira una rinnovata fiducia, dopo il successo della campagna vaccinale a tappeto cominciata a inizio 2021. Nell’ultima settimana il numero di nuovi casi al giorno si è attestato sempre al di sotto delle 300 unità, mentre i decessi sono stati in tutto 52. Sono dati che inducono all’ottimismo, soprattutto se si tiene conto della vaccinazione.
Un’ulteriore conferma di come l’arma definitiva per il ritorno alla normalità sia il vaccino. Riuscirà l’Italia a ripercorrere le orme di Israele, e riaprire così al turismo in tempo per l’inizio della stagione estiva di quest’anno? Gli italiani, ma non solo, lo sperano.